I vantaggi del laser in parodontologia

laser parodontologia

Il laser in parodontologia è uno dei trattamenti più efficaci per combattere la parodontite, soprattutto nelle fasi più acute. Questo particolare strumento, utilizzato dai dentisti specializzati, emette un raggio di luce che individua e rimuove le parti della gengiva interessate dall’infezione. Il suo utilizzo è stato introdotto nei protocolli medici da circa una decina di anni da quando, cioè, la comunità scientifica ha verificato e monitorato la sua validità.

Cos’è e come si manifesta la parodontite

La parodontite, generalmente nota anche come piorrea alveolare, è una malattia di tipo batterico che colpisce le gengive formando tasche parodontali tra le stesse e i denti. Tramite le gengive può estendersi fino alla mascella provocando il riassorbimento dell’osso alveolare riducendolo fino al punto di lasciare il dente scoperto, senza alcun tipo di protezione e supporto: una condizione che può provocarne la caduta che avverrà in modo spontaneo o con l’intervento del dentista. Poiché tra i sintomi di questa patologia spesso non compare il dolore, in genere il paziente tende a rimandare una visita approfondita dal dentista, trascuratezza che deve essere assolutamente evitata se si vuole intervenire per tempo su una potenziale infezione. La prevenzione è sempre uno dei primi accorgimenti da adottare ma, nel momento in cui la parodontite si manifesta, è necessario un intervento mirato da parte del dentista specializzato in questa tecnica. La presenza di parodontite è segnalata da un arrossamento intorno al dente, sanguinamento delle gengive, formazione costante di placca e tartaro a carico di tutta la superficie del dente che producono uno sgradevole sedimento di colore giallastro alla base dei denti, il quale, oltre ad essere antiestetico, può anche provocare alitosi in forma cronica.

Che cos'è la laserterapia parodontale

Il trattamento classico per curare la parodontite consiste in un’operazione professionale di pulizia dei denti da parte di un dentista o di un igienista dentale, che comprende la rimozione del tartaro accumulato sia sopra che sotto le gengive (di solito, i primi 3 mm della linea gengivale).

Tradizionalmente, la rimozione di depositi di tartaro, dei residui di placca e dei sedimenti di tipo purulento che si sono annidati nelle sacche parodontali viene eseguita con strumenti manuali (scaler) o tramite gli ultrasuoni. In questi casi la sterilizzazione della sacca gengivale è gestita tramite antibiotici topici che vengono introdotti direttamente nella sacca.

Il risultato più importante ottenuto con l’uso del laser in parodontologia è il notevole e veloce tempo di guarigione che questo tipo di protocollo offre rispetto ai metodi tradizionali. Questa terapia, che può essere come alternativa o complemento a quelle tradizionali, sfrutta la dinamica della focalizzazione della luce su un singolo e preciso punto, sul quale convoglia un forte raggio di taglio che agisce con estrema precisione. Grazie a queste importanti specifiche, i dentisti specializzati possono avvalersi di modalità molto meno invasive rispetto ai protocolli usati di consueto.

L’intervento, quando si usa il laser in parodontologia, risulta inoltre praticamente indolore e con un decorso eccellente e veloce. Le gengive, infatti, possono arrivare a guarire nell’arco di due o tre giorni mentre con la modalità tradizionale il recupero poteva avvenire non prima delle due settimane. Il laser in parodontologia consente, infatti, al dentista di determinare il punto da operare con la massima precisione, evitando di toccare altre aree del cavo orale nel corso dell’intervento.

Per riassumere, possiamo dire che il laser in parodontologia ha questi vantaggi specifici:

  • permette di sterilizzare il punto interessato dall’intervento, eliminando completamente il rischio che si ripresentino infezioni;
  • in genere evita di dover suturare dopo l’intervento poiché i vasi sanguigni coagulano velocemente e non si verifica sanguinamento delle gengive;
  • non comporta traumi ai tessuti.

La tecnologia che prevede l’uso del laser in ambito dentale è molto utilizzata in vari protocolli chirurgici a carico del cavo orale dal momento che permette di far fronte con grande efficacia a numerose patologie anche con sessioni brevi e prive di stress per i pazienti. Lo staff del Laboratorio di Odontoiatria Petrazzuoli, composto di professionisti preparati e con esperienza ultradecennale, è in grado di accompagnare i pazienti nella scelta della migliore strategia risolutiva in presenza di patologie a carico del cavo orale.

Perché il laser in parodontologia è fondamentale

Studi clinici hanno riscontrato che l’eliminazione manuale di tartaro e placca infetti dalle sacche gengivali non basta per assicurare un totale risanamento delle parti tissutali coinvolte e, in molti casi, si verificano casi di recrudescenza della patologia. La motivazione che sta alla base di questa limitata efficacia è dovuta al fatto che i batteri responsabili dell’infezione non sono eliminati totalmente, e quelli che sfuggono al trattamento hanno la possibilità di proliferare di nuovo dando luogo ad una ulteriore fase infiammatoria che ricrea il circolo infettivo. Il laser in parodontologia, dunque, ha una funzione determinante nella rimozione totale, precisa e mirata dei batteri per la cura specifica della parodontite.

Applicazione della terapia del laser in parodontologia

Come specificato, la parodontite è una patologia molto diffusa specialmente nella fascia di età che va dai 30 ai 40 anni. La scorretta applicazione dell’igiene orale, la presenza di patologie croniche, la predisposizione genetica e altri fattori come il fumo, possono aggravare questa malattia.

Curare la parodontite prevede l’utilizzo della cosiddetta levigatura radicolare allo scaling, il procedimento di base per trattare la malattia che consiste nell’asportazione manuale dei sedimenti di placca batterica e tartaro sedimentati nel solco e nelle sacche gengivali, causa primaria dell’infezione. Si tratta di due azioni mirate che hanno la funzione di eliminare tutto il tartaro che si accumulato sotto le gengive, operazione che il paziente, con l’igiene orale praticata presso il proprio domicilio, non potrebbe riuscire a realizzare.

A questa procedura il dentista specializzato può abbinare, nel corso della stessa sessione, o sostituire a seconda dei casi l’uso del laser, in modo da rimuovere totalmente la presenza dei batteri annidati nel tessuto gengivale. Il fascio di luce emesso dal laser scalda le cellule del tessuto all’interno delle sacche e fa in modo che questo si saldi, impedendo ai batteri di annidarsi al di sotto delle gengive per tornare a proliferare nuovamente. Ma il vantaggio dell’utilizzo di questa nuova tecnica in parodontologia è anche un altro: il laser ha la capacità di proteggere e rinnovare il parodonto, il complesso dell’intera struttura che supporta il dente. In sintesi, utilizzando il laser si agevola il corpo nel processo di auto-rigenerativo relativamente ai tessuti, condizione che il paziente ha visto compromessa con l’insorgere della parodontite, aiutando la rigenerazione del tessuto connettivo, delle ossa e del collagene.

Una volta rimossi tutti i sedimenti e la placca dall’intera superficie dei denti e dalle sacche gengivali, il dentista procede applicando un liquido colorante su tutta l’area. Il compito di questa soluzione è quello di saldarsi allo strato sottilissimo formato dai batteri. Quando il dentista passa il laser sulla parte interessata, la soluzione che ha aderito alla placca batterica reagisce ed assume un colore blu permettendo di individuare i gruppi residui di batteri. Il laser, dunque, completa il protocollo terapeutico eliminando le colonie residue con l’aiuto dell’ossigeno attivo che frantuma e scioglie l’involucro di ogni batterio.

I vantaggi del laser in parodontologia: precisione, efficacia e tempi di recupero ridotti

Riassumendo, dunque, le caratteristiche del laser impiegato in parodontologia, possiamo sottolinearne i diversi benefici:

  • diminuzione del sanguinamento: il paziente affetto da parodontite o gengivite è soggetto a copiosi e frequenti sanguinamenti a carico delle gengive oltre al rischio della potenziale perdita d’osso. L’utilizzo del laser permette di eradicare completamente i batteri mentre, in contemporanea, limita il sanguinamento e la tumefazione delle gengive;
  • possibilità di personalizzare il trattamento: l’azione e la potenza del raggio prodotto dal laser possono essere calibrate in base al grado dell’infezione parodontale. Il dentista può così gestire in modo completo il protocollo e offrire al paziente una terapia tarata con precisione sulle sue necessità;
  • minor tempo per la guarigione: la terapia con laser produce minimi traumi ai denti e alle gengive, pertanto assicura una tempistica più rapida per la guarigione rispetto ai normali interventi di chirurgia del cavo orale. Il paziente quindi recupera molto velocemente e il decorso è rapido;
  • le aree sane del cavo orale vengono preservate: dal momento che la cura con il laser in parodontologia è estremamente precisa, si rivela come la soluzione ideale per proteggere le zone sane mentre il dentista elimina le carie. Anche per il paziente affetto da infezioni batteriche importanti, questa terapia risulta indispensabile per mantenere i denti in salute con un risultato che dura nel tempo;
  • la procedura è indolore e non è necessaria l’anestesia locale se non in presenza di un paziente che ha maggiore sensibilità al dolore;
  • non occorre prendere antibiotici poiché si agisce direttamente sul problema permettendo di evitare l’assunzione di antibiotici che danneggerebbero lo stomaco;
  • risana totalmente le sacche gengivali con una percentuale di esito positivo che può arrivare al 100%;
  • avvia un processo biostimolante sulla totalità dei tessuti interessati che include il tessuto osseo, particolare che accelera significativamente il decorso di guarigione;
  • evita eventuali interventi di microchirurgia grazie all’impiego del microscopio. Il laser, infatti, consente di evitare il ricorso a tale modalità di intervento, eliminando così la necessità di applicare punti di sutura che agirebbero in modo stressante sui tessuti dopo l’operazione, causando disagio al paziente.

L’evidenza dei risultati per il paziente con la terapia laser in parodontologia

L’applicazione congiunta della tecnica manuale e della terapia laser antimicrobica nella cura della parodontite permette la ricostruzione della naturale flora batterica presente all’interno delle sacche gengivali e il paziente, già a pochi giorni dal trattamento, può avvertirne tutti i benefici. La terapia con l’applicazione del laser in parodontologia è un protocollo che viene utilizzato sempre di più in odontoiatria ma dobbiamo sottolineare che non si può assolutamente trascurare l’importanza della pulizia professionale dei denti e della levigatura radicolare effettuata manualmente dal dentista esperto come corredo al trattamento. Poiché è stato appurato che la parodontite e molte delle altre patologie a carico del cavo orale sono scatenate principalmente da una scarsa igiene orale, è indispensabile che il paziente svolga una corretta routine di pulizia orale a casa, seguendo le indicazioni del dentista e utilizzando gli strumenti di uso comune come lo spazzolino elettrico e il filo interdentale.

Come spesso ricordiamo ai nostri pazienti, per mantenere in salute i propri denti, oltre all’igiene orale domestica sono necessari controlli periodici presso lo studio dentistico da effettuarsi almeno ogni sei mesi. Questa buona pratica è fondamentale sia per fare buona prevenzione sia per evitare di incorrere in problematiche come quelle causate dalla parodontite.

Lo Studio Odontoiatrico Petrazzuoli, con la sua esperienza pluriennale e il suo personale specializzato, è in grado di accompagnare i propri pazienti lungo tutto il percorso riabilitativo necessario al recupero della salute dei propri denti.

Articolo scritto da:

Dott.ssa Nicoletta Petrazzuoli

Specialista in Odontoiatria Pediatrica


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