Frenulo linguale corto: cosa sapere e come affrontarlo
Il frenulo linguale corto, noto anche come anchiloglossia, è una condizione congenita che interessa i neonati e coinvolge il frenulo, una sottile fascia di tessuto che collega la lingua al pavimento della bocca. Nei neonati con questa condizione, il frenulo è troppo corto o ispessito, limitando i movimenti della lingua e causando difficoltà soprattutto durante l’allattamento. La lingua, infatti, non riesce a muoversi liberamente per consentire una suzione efficace, rendendo più difficile per il neonato nutrirsi correttamente. Anche se il frenulo linguale corto è presente alla nascita, i suoi effetti possono manifestarsi soprattutto nei primi giorni o settimane di vita, quando i genitori notano problemi nell’alimentazione. La condizione può avere un impatto immediato sull’allattamento e, se non trattata, può influenzare il corretto sviluppo del linguaggio e altre funzioni orali nel bambino. Identificare e intervenire precocemente è essenziale per prevenire complicazioni a lungo termine.
Cosa comporta un frenulo linguale corto?
Il frenulo linguale corto limita la mobilità della lingua, che non riesce a sollevarsi o estendersi correttamente verso l’esterno o sui lati della bocca. Questa ridotta capacità di movimento può avere molteplici ripercussioni, specialmente nei neonati. La lingua gioca un ruolo cruciale nella suzione, poiché deve avvolgersi correttamente attorno al capezzolo per permettere al neonato di estrarre il latte in maniera efficiente. Nei casi in cui il frenulo è troppo corto, il bambino non riesce a compiere questo movimento, portando a difficoltà nell’allattamento. Tuttavia, la condizione non influisce solo sui neonati: nei bambini più grandi e negli adulti, un frenulo corto può interferire con la capacità di parlare chiaramente, specialmente quando si devono pronunciare certi suoni come “r”, “l”, “t”, e “d”, che richiedono una maggiore mobilità della lingua. Inoltre, la limitazione nei movimenti della lingua può anche influenzare la masticazione e la deglutizione di cibi solidi, causando ulteriori problemi alimentari.
Prevalenza e cause del frenulo linguale corto
La prevalenza del frenulo linguale corto varia notevolmente nella popolazione, con studi che stimano che la condizione colpisca dallo 0,1% fino all’11% dei neonati. È più frequente nei maschi rispetto alle femmine, anche se le ragioni di questa discrepanza non sono completamente comprese. Alcuni esperti ipotizzano che ci possa essere una componente genetica nella trasmissione della condizione, il che significa che i bambini che hanno parenti con anchiloglossia hanno una maggiore probabilità di essere affetti. Durante la gravidanza, lo sviluppo anomalo del tessuto che forma il frenulo può essere influenzato da fattori genetici, ma anche ambientali, sebbene non ci siano prove concrete a riguardo. Questa variazione nella prevalenza rende necessario un approccio diagnostico attento, dato che molti casi possono rimanere non diagnosticati per lungo tempo, specialmente se i sintomi sono lievi o compensati dal bambino in modo naturale.
Sintomi del frenulo linguale corto nei neonati
I segni di un frenulo linguale corto possono variare da bambino a bambino, ma ci sono alcuni sintomi comuni che possono aiutare i genitori a riconoscere la condizione, specialmente durante l’allattamento. I neonati con questa condizione possono sperimentare:
- Difficoltà a attaccarsi correttamente al seno
- Poppate brevi, intermittenti e spesso insoddisfacenti
- Irritabilità durante o dopo l’allattamento
- Difficoltà a prendere peso in modo adeguato
- Eccessiva produzione di saliva e difficoltà nel controllare il flusso di latte
- Singhiozzo frequente e aerofagia
Per la madre, la difficoltà del neonato a succhiare efficacemente può provocare:
- Dolore ai capezzoli e formazione di ragadi
- Infiammazione o infezione del seno (mastite)
- Scarsa produzione di latte a causa del ridotto stimolo alla ghiandola mammaria
L'importanza della diagnosi precoce
La diagnosi del frenulo linguale corto è fondamentale per prevenire le complicazioni associate a questa condizione. Il primo passo è una valutazione clinica da parte di un pediatra, un consulente in allattamento o un dentista pediatrico. Durante l’esame, lo specialista osserva la posizione e la forma del frenulo, valutando la capacità della lingua di muoversi in tutte le direzioni. Alcuni test possono includere la verifica di come il bambino solleva la lingua o di come la lingua si estende oltre il labbro inferiore. Anche i sintomi osservati durante l’allattamento vengono presi in considerazione. In alcuni casi, se il bambino non presenta problemi evidenti durante l’allattamento o nello sviluppo, il frenulo corto può essere monitorato senza interventi immediati. Tuttavia, se i sintomi persistono e il frenulo causa problemi significativi, un intervento precoce può prevenire complicazioni a lungo termine, come problemi di linguaggio e alimentazione.
Quando intervenire?
L’intervento non è sempre necessario in caso di frenulo linguale corto. Molti neonati con questa condizione riescono comunque ad allattarsi in maniera adeguata, specialmente se i genitori vengono supportati da esperti in allattamento. La consulenza da parte di un professionista può aiutare a migliorare la posizione del bambino durante l’allattamento, l’uso dei paracapezzoli o l’introduzione di altre tecniche che facilitano il processo di suzione. Tuttavia, se queste soluzioni non chirurgiche non risolvono i problemi e il neonato continua a manifestare difficoltà, si può considerare la frenotomia. Questo piccolo intervento chirurgico è relativamente semplice e viene eseguito in modo ambulatoriale. L’obiettivo è tagliare il frenulo per migliorare la mobilità della lingua e permettere al bambino di nutrirsi in maniera più efficace.
Frenotomia: cosa aspettarsi
La frenotomia è una procedura rapida e poco invasiva, che viene eseguita in ambulatorio. Non richiede solitamente anestesia generale, anche se in alcuni casi può essere utilizzata una leggera sedazione per ridurre il disagio del bambino. Il medico utilizza delle forbicine chirurgiche per praticare un piccolo taglio sul frenulo. Subito dopo l’intervento, il neonato può essere nutrito per favorire il fermarsi del sanguinamento e calmare il bambino. Il dolore post-operatorio è generalmente minimo, e la maggior parte dei bambini si riprende rapidamente. È importante che i genitori siano informati sulla necessità di massaggiare delicatamente l’area operata per prevenire la formazione di cicatrici che potrebbero limitare nuovamente la mobilità della lingua. Sebbene la procedura sia semplice, è cruciale affidarsi a professionisti qualificati, come dentisti pediatrici, otorinolaringoiatri o chirurghi pediatrici, per garantire un risultato ottimale.
Effetti a lungo termine e monitoraggio
Dopo una frenotomia, la maggior parte dei neonati sperimenta un miglioramento significativo nell’allattamento, e la condizione viene risolta. Tuttavia, in una piccola percentuale di casi, i problemi possono persistere, richiedendo ulteriori valutazioni da parte dei medici per identificare altre possibili cause di difficoltà. A lungo termine, un frenulo linguale corto non trattato può influenzare negativamente lo sviluppo del linguaggio. I bambini con questa condizione possono avere difficoltà a pronunciare alcuni suoni e possono necessitare di terapia logopedica. In età adulta, un frenulo corto può anche interferire con la deglutizione e la masticazione, e in rari casi può compromettere l’igiene orale, aumentando il rischio di carie o malattie gengivali a causa della difficoltà a pulire correttamente tutte le aree della bocca.
Conclusioni
Il frenulo linguale corto è una condizione comune che può essere trattata con successo, soprattutto se identificata precocemente. Sebbene molti neonati non richiedano un intervento immediato, nei casi più gravi la frenotomia può rappresentare una soluzione efficace e sicura per migliorare l’allattamento e prevenire problemi futuri. Tuttavia, la consulenza non chirurgica, come il corretto posizionamento durante l’allattamento e l’uso di paracapezzoli, dovrebbe sempre essere tentata prima di procedere con l’intervento. Una diagnosi e un trattamento tempestivi, effettuati da un team di specialisti, possono garantire al neonato uno sviluppo sano e sereno.
Articolo scritto da:
Dott.ssa Nicoletta Petrazzuoli
Specialista in Odontoiatria Pediatrica
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